Diario di una follia di stato. Viaggio ai confini della regola e dell’eccezione

Diario di una follia di stato 1Cari amici, rieccoci, dopo la lunga pausa natalizia, a riprendere le fila della nostra avventura teatrale con ITC Teatro e Arena del Sole di Bologna.

Ad accompagnare le riflessioni vacanziere, questa volta, le storie di tutti i giorni, le evasioni e le lotte dei protagonisti di Diario di una follia di stato, interpretate dai “mitici” (parole della redazione) ragazzi del Gruppo Crossing Paths Italia Young. Un gruppo di giovanissimi, reduci dall'omonimo progetto europeo sui temi dell'inclusione sociale Crossing Paths-Sentieri che si incrociano, che ha impegnato l'ITC Teatro per tutto il 2011 e il 2012 insieme a Taastrup Teater (Danimarca) e Badac Theatre (Regno Unito), sotto la guida dell'attrice e regista Micaela Casalboni.

Prima della visione dello spettacolo abbiamo avuto la fortuna di conoscere alcuni di loro, per la precisione Monique, Sanaà, Carmela e Jenny che insieme a Micaela ci hanno portato per mano nel loro personale “racconto di backstage”, un percorso a ostacoli per prove ed errori, fatto di suggestioni, incontri, risate, cadute e sudori freddi, una faccenda che, abbiamo scoperto, gli attori nelle improvvisazioni chiamano conquista della sapienza del corpo”.
“Il teatro e la cucina sono la stessa cosa. Per fare un buon piatto servono gli ingredienti di tutti che il regista rimescola insieme”, ci dice Micaela e prosegue raccontando come lo spettacolo sia stato ispirato da due testi fondamentali: Il Castello di Franz Kafka e 1984 di George Orwell.Incontro-con-Micaela-Casalboni-5
Così, vedremo, anche in Diario di una follia di stato campeggia Il Castello dove il potere ha assunto una nuova forma, quella, potremmo osare, delle campagne elettorali…entusiasta, seduttiva e omogenea. Le porte sono aperte, apertissime a tutti i diversi, che non sono i reietti "ma chi-aggiunge Mattias- ha fatto una scelta non allineata alle decisioni altrui”. Peccato che poi, dalla normalità, non sia più possibile uscire.
Noi ci abbiamo provato, contagiati dall'energia e dalla complicità dei ragazzi di Crossing Paths, raccogliendo e lasciandoci andare alle provocazioni dello spettacolo, o meglio, dello show.
Che cosa vi offriamo? Un soggiorno a Superdivercity presso i nostri controcastelli, con l'invito a seguire pedissequamente i nostri esercizi di sconquasso. Infine, invece di una critica vi muoviamo una poesia, mentre un trafelato tour operator ci avvisa che c'è qualcuno di noi che in quel Castello ci è rimasto incastrato e lotta ancora per uscire…Ve n'eravate accorti?

Nella Fotogallery, l'incontro con Micaela Casalboni

Un ringraziamento speciale all'illustratore Attilio Palumbo per il suo castello