{"id":1386,"date":"2013-02-12T18:47:11","date_gmt":"2013-02-12T18:47:11","guid":{"rendered":"http:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/?p=1386"},"modified":"2013-02-12T18:53:35","modified_gmt":"2013-02-12T18:53:35","slug":"unamicizia-nella-memoria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/archives\/1386","title":{"rendered":"Un’amicizia nella Memoria"},"content":{"rendered":"
<\/a>Ventisette ossa, Wislawa Szymborska, La mano<\/em>.<\/p>\n Prendiamo due donne, una ha i capelli rossi, adora il suo nome, che il più dolce dei colonnelli, papà, pronunciava spesso e le lettere, Ofelia, diventavano una canzone. Insieme a lei Gunther, il fiore nella bolla, inseparabile amico di mille avventure, fedele, anche quando il mondo non accenna risposte e solo nella serra abitano le orecchie che ascoltano i perché. Tatiana Vitali<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ventisette ossa, trentacinque muscoli, circa duemila cellule nervose in ogni polpastrello delle nostre cinque dita. E' più che sufficiente per scrivere Mein Kampf o Winnie the Pooh. Wislawa Szymborska, La mano. Prendiamo due donne, una ha i capelli rossi, adora … Continua a leggere
\n\ttrentacinque muscoli,
\n\tcirca duemila cellule nervose
\n\tin ogni polpastrello delle nostre cinque dita.
\n\tE' più che sufficiente
\n\tper scrivere Mein Kampf<\/em>
\n\to Winnie the Pooh<\/em>.<\/p>\n
\n\tE poi c’è Gertrud, fortezza da espugnare, statua di ferro, nessuna sporcizia, nessuno stupore finché la Regola la chiama all’ordine, finché tacere conviene al soldato che non dice parola e il folle in cui si specchia non vuole toccare…troppo vicini il riflesso e la paura. In fondo basterebbe mangiare un biscotto e tutto sarebbe più semplice…un morsetto, di nascosto, prima di iniziare a ballare.
\n\tT4-Un giardino per Ofelia<\/em> è la storia di un’amicizia insospettabile eppure profonda e sincera tra due persone uguali e diverse, Ofelia, giovane disabile rimasta orfana e Gertrud, infermiera assoldata dal regime nazista per portare a termine il programma T4, un vero e proprio programma di sterminio, rivolto alle persone con disabilità, che, purtroppo, avevo già avuto modo di studiare e conoscere. Una storia di ribellione e prima di tutto di comunicazione, capace di oltrepassare i confini delle imposizioni sociali e statali. Una storia di utopia e allo stesso tempo reale e concreta, per questo capace, credo, di parlare con chiarezza anche alle generazioni future.<\/a>
\n\tSono stata molto felice, in questo senso, di scoprire seduti intorno a me moltissimi ragazzi e ragazze, giunti all’ITC per assistere allo spettacolo in occasione della Giornata della Memoria dello scorso 27 gennaio e sentirli a loro agio accanto a me.
\n\tSpero che Ofelia e Gertrud continuino a replicare la loro amicizia in giro per l’Italia e magari nel mondo, per non dimenticare quello che è accaduto, perché non accada mai più. I rischi che questo possa succedere non sono così scontati…ce ne ha parlato a suo modo anche un dittatore d’eccezione, Ascanio Celestini, nel suo recente spettacolo Discorsi alla nazione<\/em> cui abbiamo assistito sempre all’ITC, ma questa è un’altra storia e ve ne riparlerò.<\/p>\n