{"id":2437,"date":"2016-12-20T21:46:10","date_gmt":"2016-12-20T21:46:10","guid":{"rendered":"http:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/?p=2437"},"modified":"2016-12-20T21:46:10","modified_gmt":"2016-12-20T21:46:10","slug":"calamite-umane","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/archives\/2437","title":{"rendered":"Calamite umane"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>Goodnight Peeping Tom<\/em> \u00e8 uno spettacolo interattivo, dove il pubblico \u00e8 parte essenziale al pari degli attori protagonisti. Veicolo di congiunzione tra gli uni e gli altri sono gli ipnotici sguardi, fissi fino a raggiungere gli imbarazzanti antri dell\u2019animo. I sorrisi e le smorfie sono le manifestazioni pi\u00f9 palesi degli imbarazzi, suscitati da una sorta di \u201cesercizio introspettivo\u201d. L\u2019urgenza di dover staccare lo sguardo da quello altrui rappresenta un piccolo e illusorio successo da parte di chi ne sente il peso e ne rimane ugualmente attratto.<\/p>\n

La scena si ripete ciclicamente, passando da un attore all\u2019altro, tanto che il gruppo di artisti e spettatori si amalgama in un unico abbraccio confidenziale. Le movenze lente ed accorte cadenzano ogni istante, arricchendo di contenuti propri gli animi degli spettatori, che possono cosi esprimere le proprie scelte per un incontro vis \u00e0 vis con un interprete in un pi\u00f9 intimo priv\u00e8, racchiuso in un angolo privilegiato e posto su di una pedana raggiungibile attraverso un corridoio in salita. Ogni fantasia o curiosit\u00e0 pu\u00f2 scoprire sorprendentemente la natura vulnerabile della mente umana.\"\"<\/a><\/p>\n

Al centro della scena vi \u00e8 l\u2019attrice e regista Chiara Bersani che, dopo brevi istantanee di protagonismo, \u00e8 gi\u00e0 pronta a scendere da qualsivoglia piedistallo per mescolarsi alla coreografia corale costruita da tutti i soggetti coinvolti. Tenere lo sguardo sull\u2019altro, come quando i bambini giocano a non ridere guardandosi fissamente, \u00e8 il senso di sfida percepito da taluni. Questo racchiude, forse, il senso pi\u00f9 profondo della performance. Uno ad uno, ogni spettatore si fa protagonista, affrontando la \u201cghigliottina\u201d illusoria delle proprie timidezze. L\u2019incontro pi\u00f9 personale e penetrante con un performer, in uno spazio pi\u00f9 ristretto ed intimo, rappresenta il culmine dello scambio umorale in atto e \u201crichiesto\u201d. Tutto \u00e8 libert\u00e0 per l\u2019animo di ognuno, in quel ristretto e privilegiato universo di emozioni e sensazioni.<\/p>\n

\"\"<\/a>Racchiuso nello spazio di un\u2019ampia sala, infatti, il silenzio si mescola e si intreccia con la voce, anch\u2019essa silente, dei sospiri o dei volti sorpresi e arrossiti di composta riservatezza. Agli sguardi segue la vicinanza delicata e sensuale dei visi, quasi a sfiorarsi l\u2019un l\u2019altro in un caldo e voluttuoso gioco di tacite complicit\u00e0.<\/p>\n

I quattro performer assumono sempre pi\u00f9 le sembianze tentatrici di \u201ccalamite umane\u201d nei confronti di ignavi \u201celementi metallici\u201d, che, contagiati da tale forza attrattiva, si lasciano pervadere dalla magica ed intima atmosfera creata tutta attorno, sciogliendo ogni indugio a compiere gesti coraggiosi di compartecipazione.<\/p>\n

E io, che non volevo entrare, ho sorriso e ho molto ascoltato. Mario Fulgaro<\/em><\/p>\n

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