{"id":2189,"date":"2015-02-06T19:17:26","date_gmt":"2015-02-06T19:17:26","guid":{"rendered":"http:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/?p=2189"},"modified":"2015-02-08T21:10:38","modified_gmt":"2015-02-08T21:10:38","slug":"toy-theater","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/archives\/2189","title":{"rendered":"Free Cinderella, free…"},"content":{"rendered":"
\n\t<\/a>Si chiama Toy theatre<\/a> il teatrino di carta in miniatura tanto amato nell'Inghilterra Vittoriana. Venduto come giocattolo all'uscita dalle sale, nei chioschi, in occasione di compleanni, celebrazioni e festività familiari, questo gioiellino di carta era apprezzato all'unanimità da grandi e piccoli. Fiabe, opere teatrali, poemi epici, romanzi, erano materia fatastica per partire da storie note fatte per essere reinventate o, a seconda dei gusti, riproposte con fedeltà e minute variazioni sul tema, il tutto per un pubblico esperto in materia e in trepida attesa. Tra queste anche il ciclo di Cenerentola<\/em>, nelle sue più raffinate versioni dai Grimm a Perrault. \n<\/p>\n \n\tOsservandoli, uno degli aspetti più interessanti di questi teatrini ci è parsa la mobilità dei personaggi che li compongono, personaggi da ritagliare e svincolabili dal resto della scena e del contesto.\n<\/p>\n \n\tLa Cenerentola della <\/span>Compagnia Factory Transadriatica\/Elektra\/Tir Danza,<\/a><\/span>ci ha fatto toccare con mano che ribaltare le nostre visioni è possibile, ribaltando prima di tutte le icone e le rappresentazioni bloccate nelle forme del nostro guardare. Ma chi ci insegna come e che cosa guardare?<\/a>\n<\/p>\n \n\tLa Compagnia, raccontano gli attori, ci introduce alla fiaba riprendendo alcuni aspetti della versione originaria dei fratelli Grimm, per poi inventarsi qualcosa di nuovo e spingerci a fare lo stesso. E così, tra risate e effetti speciali anche ciò che chiamiamo diverso è diventato normale, o meglio ha cominciato ad esistere, rimanendo semplicemente se stesso. Sarà forse per questo che, nonostante lo stupore e i "bleah" iniziali non è mai mancato il tifo, tra i bambini, per il goffo principe e per la matrigna, un uomo vestito da donna, sui trampoli, cattivissima ma adorata da tutti…Senza di lei, ci siamo detti, questa fiaba non sarebbe mai stata scritta.\n<\/p>\n \n\t\tIspirati dallo spettacolo e dal Cinderella toy theatre<\/em> abbiamo così immaginato di "liberare" <\/strong>i nostri personaggi intrappolati nei ruoli e nelle caratteristiche della fiaba classica…Se le sorellastre, il re, Cenerentola, la matrigna e il principe avessero potuto dire la loro o fare altro, che cosa sarebbe successo? Dove li avremmo incontrati, con chi, con quali ruoli, caratteri e passioni?<\/strong>\n\t<\/p>\n \n\t\t\tEcco qualche ipotesi sui loro pensieri segreti tratti dalle fiabe di Lorella, Tiziana e Mattias:<\/span>\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t<\/a>CENERENTOLA: "Ma chi me lo fa fare di ballare questa lagna…Ho il latte alle ginocchia, io vorrei fare la deejay e mettere su della musica da discotesca,…Così sì che si balla!"<\/span>\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t"Vorrei uscire da qui con Anastasia e Genoveffa per andare al bar divertici o riprendere finalmente in mano la nostra batteria…"\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tLA MATRIGNA: "Ah…io che volevo fare l'insegnante con i bambini…Invece mi <\/span>devo cuccare<\/span> queste tre adolscenti…Tre, dico, tre in età da marito, ditemi voi<\/span>, c<\/span>hi non impazzirebbe?"<\/span>\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tANASTASIA: "Un giorno sarò una pittrice famosa e esporrò i miei quadri in un museo…No, non ho tempo per i mariti io"\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tGENOVEFFA:" Di qui e di là, che cosa c'è oltre quell'albero? Questo regno mi sta stretto…Non ho ancora visto un bel niente, sempre chiusa in questa casa costretta a guardare cosa fa o non fa Cenerentola…Io voglio fare l'esploratrice…Conoscere il mondo, visitare altri regni!"\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tIL PRINCIPE: "Ancora con sta' storia del ballo con gente che non conosco, lasciatemi in pace, io ho già la mia moto!"\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tIl RE: "Una vita di cene di rappresentanza…Ora sono vecchio e mi chiedo: tra miei sudditi chi mi è davvero amico?"\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tLA FATA: "Avrei proprio voglia di un bel risotto con la zucca…"<\/span>\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t<\/a>Come finirà?\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tUn piccolo gioco, care maestre, che vi suggeriamo di riproporre anche in classe, esplorando altre fiabe e spettacoli…Ne usciranno delle belle…<\/span>\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\tGrazie a Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno <\/a>per l'ospitalità!\n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n \n\t\t\t \n\t\t<\/p>\n<\/p><\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Si chiama Toy theatre il teatrino di carta in miniatura tanto amato nell'Inghilterra Vittoriana. Venduto come giocattolo all'uscita dalle sale, nei chioschi, in occasione di compleanni, celebrazioni e festività familiari, questo gioiellino di carta era apprezzato all'unanimità da grandi e piccoli. Fiabe, opere teatrali, poemi epici, romanzi, erano materia fatastica per … Continua a leggere