{"id":2542,"date":"2013-02-15T10:30:21","date_gmt":"2013-02-15T10:30:21","guid":{"rendered":"http:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/?p=2542"},"modified":"2017-10-26T05:32:54","modified_gmt":"2017-10-26T05:32:54","slug":"le-riscoperte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/archives\/2542","title":{"rendered":"Le riscoperte"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>La visione in TV del film di Pasolini, \u201cChe cosa sono le nuvole\u201d, aveva gi\u00e0 suscitato in me bambino grande curiosit\u00e0 circa l\u2019universo, a volte onirico, altre volte nostalgico, dei pupi siciliani.<\/p>\n

Poco tempo dopo ho avuto la grande opportunit\u00e0, in vacanza con i miei genitori, di recarmi in Sicilia. Come souvenir di quel viaggio, mi si offriva davanti agli occhi l\u2019acquisto di un pupo siciliano tra svariati pupi.<\/p>\n

I vari venditori pubblicizzavano ciascuno i propri prodotti, conferendo loro nomi leggendari, quali Orlando o Angelica o Ruggero e tanti altri nomi, per me, fiabeschi. Non ho per\u00f2 assistito a nessuno spettacolo teatrale in quella circostanza di villeggiatura, n\u00e9 pensavo potessero esisterne in grande o piccolo stile. Anche se bambino, mi rendevo conto di come quel mondo potesse appartenere solo ad un ambito ristretto di cultori, come tutto potesse essere stato incasellato in un passato remoto per farlo riemergere e darne testimonianza storica ai turisti curiosi, anche in forma di semplice cimelio ancestrale da conservare.\"\"<\/a><\/p>\n

Invece tutto quel mondo, al contempo incantato e disincantato, esiste tuttora e rivive di fulgida potenza grazie all\u2019opera di chi, come Mimmo Cuticchio, inscena periodicamente in tutta Italia, ed in particolare in Sicilia, rappresentazioni teatrali che hanno per l\u2019appunto come protagoniste queste simpatiche \u201cmarionette\u201d o meglio pupi!<\/p>\n

\u201cO a Palermo o all\u2019inferno!\u201d \u00e8 il titolo dello spettacolo portato in tour per il \u201cbel Paese\u201d e che tratta dello sbarco dei Mille in Sicilia. Gi\u00e0 il tema, in modo pi\u00f9 che naturale ed istantaneo, finisce, volente o nolente, col rimuovere vecchie e recenti conoscenze storiche, apprese a scuola o alla TV o, ancor pi\u00f9 radicate in ognuno, dettate dai giudizi preconcetti. Sul palco si alternavano in modo simultaneo l\u2019attore Cuticchio con i vari personaggi della vicenda, interpretati dai pupi siciliani, la cui voce veniva loro prestata dallo stesso Cuticchio in presa diretta.<\/p>\n

\"\"<\/a>\u00c8 stato bello scoprire, man mano che tutta la storia trovava una sua forma compiuta, le diverse tecniche di recitazione utilizzate. Il dialetto siciliano stretto, parlato per quasi tutta l\u2019opera ed in contrasto con quello torinese, aveva un valore ambivalente molto efficace. Infatti da un lato riusciva a catapultare il pubblico in un contesto pi\u00f9 reale e genuino, attualizzando quasi tutto ci\u00f2 che di nostro \u00e8 stato un tempo, dall\u2019altro evidenziava tutte le differenze culturali e sociali di un\u2019Italia ancora embrionale, ma gi\u00e0 presente solamente negli ideali di Patria Unita.<\/p>\n

Ad intervallare le diverse scene teatrali degli eventi \u00e8 il \u201ccuntu\u201d, narrazione, questa volta in versi riassuntivi, di gesta e vicende delle battaglie susseguite nel corso di un decennio e oltre. L\u2019errore di citazione commesso per un attimo di distrazione, forse studiato quindi voluto o forse casuale chiss\u00e0, conferendo il nome di Francesco re Delle Due Sicilie a quello di Vittorio Emanuele re del nuovo Regno d\u2019Italia, finiva col dare una forte connotazione di improvvisazione allo spettacolo.<\/p>\n

Non se ne poteva che rimanere stupiti e meravigliati. I confini ristretti del teatro, con i suoi canoni classici di recitazione e movenze, si allargavano al pi\u00f9 ampio ambito di una \u201cagor\u00e0\u201d, intesa come luogo di incontro casuale per ascoltare cose inaspettate ma non per questo prive di interesse e conoscenza preziosa da trasmettere. Il \u201ccuntu\u201d, infatti, ha le sue radici pi\u00f9 profonde e salde nella tradizione culturale dei cantastorie, cuntastorie, di piazza. Sorprendenti sono state le movenze del braccio, con spada impugnata bene in mano, e il ritmo di scansione delle parole pronunciate come in un canto sincopato. Ad accompagnare tale scansione della voce era il battere sincrono del piede sul pavimento del palco, a voler conferire maggiore forza ed enfasi a quanto gi\u00e0 di importante veniva espresso. La spada, poi, indirizzata con la punta verso il pubblico, sembrava idealmente creare un largo solco dove andavano ad incunearsi le frasi, le parole, i gesti del \u201ccantastorie\u201d. Ciascuno nel pubblico poteva cos\u00ec partecipare da spettatore attivo, sentendosi tirato direttamente in causa a darsi delle risposte su quanto accaduto un tempo, in relazione a quello che viviamo oggi e rispetto a tutto ci\u00f2 che l\u2019opera teatrale offriva, in termini di conoscenza storica e sociale di due Paesi (Regno di Sardegna e Regno delle due Sicilie, Nord e Sud Italia) che tentavano di unificarsi ma che, per la loro discrepanza culturale, hanno finito anche col differenziarsi e prevaricarsi.\"\"<\/a><\/p>\n

Infatti oggi, questo stesso spettacolo teatrale, con tutti i suoi medesimi personaggi, parlerebbe forse della incompiutezza di una unit\u00e0 economico-sociale (gli storici parlerebbero di \u201cmodernizzazione\u201d) di un paese che con forza e coraggio, quindi con sofferenza e, a volte, con intolleranza, sta ricercando le proprie radici comuni per superare i naturali ostacoli che una \u201cavventura\u201d di tale portata comporta.<\/p>\n

\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 Mario Fulgaro<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

La visione in TV del film di Pasolini, \u201cChe cosa sono le nuvole\u201d, aveva gi\u00e0 suscitato in me bambino grande curiosit\u00e0 circa l\u2019universo, a volte onirico, altre volte nostalgico, dei pupi siciliani. Poco tempo dopo ho avuto la grande opportunit\u00e0, … Continua a leggere→<\/span><\/a><\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[40,22],"tags":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2542"}],"collection":[{"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/2"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2542"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2542\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2542"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2542"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2542"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}