{"id":2577,"date":"2013-03-02T11:26:49","date_gmt":"2013-03-02T11:26:49","guid":{"rendered":"http:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/?p=2577"},"modified":"2017-10-26T07:33:30","modified_gmt":"2017-10-26T07:33:30","slug":"la-fabbrica-dei-preti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/laquintaparete.accaparlante.it\/archives\/2577","title":{"rendered":"La fabbrica dei preti"},"content":{"rendered":"

Cercasi sostituto<\/b><\/p>\n

Una parabola semiseria nata dalla visione dello spettacolo di Giuliana Musso La fabbrica dei preti <\/em>con le illustrazioni di Attilio Palumbo<\/a><\/p>\n

\"\"<\/a>Tommy era un bambino di 8 anni che viveva in un seminario nel nord dell’Italia. Studiava, leggeva e pregava \u201cAmen Amen Amen\u201d moltissimo per diventare prete, musulmano, ortodosso o chi lo sa\u2026Insomma, un bel miscuglio! La sua vita in collegio trascorreva in modo movimentato e vivace, aveva molti amici e si dedicava a tante attivit\u00e0. Un bel giorno Tommy ricevette una lettera papale. Tommy non stava pi\u00f9 nella pelle, il Papa in persona scriveva a un bambino! Chiss\u00e0 che voleva? Boh? Quando apr\u00ec la lettera esclam\u00f2 \u201cUau!\u201d Il Papa gli stava confidando di essere ormai diventato un po\u2019 vecchio e acciacatello e di non farcela pi\u00f9 a lavorare da solo, tanto che stava pensando di lasciare il suo mandato per andare in pensione. C\u2019era bisogno di un aiutante o meglio di un vero e proprio sostituto, di un giovane e bravo prete nuovo. \u201cPer cominciare dovresti riempire un bello zaino grande\u201d- scriveva il Papa- \u201ce andare in Sud America o in India a curare i lebbrosi, gli storpi, la peste, i bambini poveri o in difficolt\u00e0 e chi pi\u00f9 ne ha pi\u00f9 ne metta\u201d.<\/em><\/p>\n

Cos\u00ec, messi via i vestiti e la sua roba con il beautycase e lo spazzolino elettronico nella valigia grande, Tommy prese il treno per andare a Rio de Janeiro, in Brasile. Dormi e sveglia, dopo dieci giorni di viaggio in cuccetta Tommy scelse di cambiare mezzo di trasposto e decise di scendere dal treno per prendere il traghetto. All’areo il bambino non aveva neanche pensato perch\u00e9 era un avventuriero e sceglieva sembra la via pi\u00f9 difficile anche per raggiungere cose semplici. Cos\u00ec, sul traghetto, in cabina, un giorno Tommy sent\u00ec improvvisamente il suono di un campanello \u201cDin-Don\u201d, che sembrava una delle campane che il futuro pretino era abituato a sentire in chiesa. Il suono risuon\u00f2 forte. Subito arriv\u00f2 un signore grande e grosso, un vero e proprio marcantonio d\u2019uomo che chiese a Tommy: \u201cHai chiamato?\u201d. Gi\u00e0, proprio come il Lerch della famiglia Addams!\"\"<\/a><\/em><\/p>\n

Tommy a quel punto ne approfitt\u00f2 e gli disse. \u201cMi faresti un piacere? Mi puoi aiutare a mettere sopra sul portabagagli la mia valigia che \u00e8 molto pesante?\u201d<\/em><\/p>\n

Lerch, che era un vero e proprio armadio, mise subito a posto la valigia sul portapacchi e si ferm\u00f2 a riposare insieme a Tommy.<\/em><\/p>\n

Ci misero giorni e giorni ad arrivare a destinazione, giorni che i due trascorsero chiacchierando, giocando a carte, a briscola e a tressette per non annoiarsi. Tommy era molto bravo perch\u00e9 al seminario ci giocava spesso e, se si pu\u00f2 dire, era un vero e proprio asso di carte!<\/em><\/p>\n

Passava il tempo finch\u00e9 un mattino il traghetto non si attracc\u00f2 in un porto. A quel punto Tommy si accorse di non essere in Brasile ma a Mumbai, in India! A quel punto, con grande gioia, Tommy e Lerch, uscirono dal porto e presero un altro treno, pi\u00f9 piccolo, per andare tutte e due a Calcutta, in collina, dove abitava Madre Teresa.<\/em><\/p>\n

I due amici salirono per tortuosi cunicoli e saliscendi , per di qua e per di l\u00e0, dopo un lungo viaggio e una lunga camminata arrivarono alla citt\u00e0 di Calcutta in India.<\/em><\/p>\n

Tommy e Lerch raggiunsero a piedi la collina e si trovarono improvvisamente di fronte a un convento con un portone enorme e di legno massiccio cos\u00ec fatto contro le intemperie, la pioggia e il vento.<\/em><\/p>\n

Timidi e un po\u2019 curiosi i due tirarono una corda all\u2019ingi\u00f9 per suonare il campanello che fece un rumore cos\u00ec forte che persino un sordo avrebbe potuto sentirlo.<\/em><\/p>\n

A quel punto il portone si apr\u00ec, \u201cChi sei? \u2013 disse una voce di uomo. Quando lo vide Tommy pens\u00f2 di essere di fronte a Luciano Pavarotti in persona, pronto pronto per l\u2019opera\u2026Era invece un prete indiano, che indossava una giacca grigia scura ricamata d\u2019oro che faceva risaltare una lunga e bellissima barba nera.<\/em><\/p>\n

Tommy rispose: \u201cSono il sostituto che stavate aspettando e sono arrivato fino a qui perch\u00e9 ho con me una busta papale. Non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 Madre Teresa?\u201d<\/em><\/p>\n

Il prete indiano scosse la testa e prov\u00f2 a sbirciare e poi apr\u00ec la lettera per vedere che cosa c\u2019era scritto. Tommy non diceva bugie era in missione per conto del Papa, caspiterina!<\/em><\/p>\n

L\u2019indiano che somigliava a Pavarotti gli disse: \u201cMiserere!\u201d- esclamo- \u201cIo sono un amico di vecchia data di Madre Teresa che ormai \u00e8 andata in giro per altri mondi\u2026anche per me, caro Tommy, \u00e8 giunto il momento di ritirarmi, me ne torno dal mio gruppo, a Roma. Adesso tocca a te!\u201d.<\/em><\/p>\n

Tommy non capiva pi\u00f9 se era l\u00ec per fare il prete o Indiana Jones con tanto di cappello e di frusta\u2026<\/em><\/p>\n

Lerch a quel punto fece un gran sorriso disse: \u201cBeh, caro Tommy, credo il mio compito sia finito. Ora sei tu che ti devi dar da fare, grazie di tutto e del bel viaggio, spero che tu possa diventare un bravo prete! Io ora me ne torno a casa\u2026\u201d.<\/em><\/p>\n

\"\"<\/a>Tommy sapeva che Lerch era un po\u2019 povero\u2026Per questo mise la mano a terra e prese dalla giacca abbandonata dell\u2019indiano, che se l’era data a gambe levate, un po\u2019 d\u2019oro e glielo regal\u00f2 in cambio del tempo trascorso insieme.<\/em><\/p>\n

Lerch, commosso, gli lasci\u00f2 in dono una bella scatola con trenta mazzi di carte! Poi gli indic\u00f2 alcuni bambini come lui tutti sporchi e molto magri che l\u00ec vicino guardavano fisso nel vuoto.<\/em><\/p>\n

Tommy fece di s\u00ec con la testa e non ci pens\u00f2 due volte.<\/em><\/p>\n

E cos\u00ec, a Calcutta, sul nuovo bar della collina, con la sua scatola di carte, Tommy trascorse la sua missione con gli amici e le altre persone che era venuto a curare, giocando a rubamazzo, tre sette e a briscola, soprattutto la sera dopo il lavoro.<\/em><\/p>\n

Perch\u00e9 \u00e8 viaggiando, facendo fatica, giocando e prendendosi cura degli amici che uno diventa un bravo prete e, secondo me, pure una brava persona.<\/em><\/p>\n

Ermanno Morico<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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