Chi siamo

occhio 1Il progetto “La Quinta Parete. Lo spettatore è uno sguardo che racconta” è promosso dal gruppo di educatori e animatori con disabilità del Progetto Calamaio del Centro Documentazione Handicap di Bologna/ Cooperativa Accaparlante.

CDH

L’ Associazione Centro Documentazione Handicap, nata nel 1996, gestisce un centro di documentazione (attivo dal 1981 per iniziativa dell’AIAS di Bologna) sui termini dell’ handicap, del disagio sociale, del volontariato e del terzo settore.
La Cooperativa Sociale Accaparlante Onlus è nata nel 2004 per iniziativa dello stesso gruppo di lavoro del CDH.
L’associazione e la cooperativa si propongono di:

  • essere un laboratorio culturale aperto sui temi dello svantaggio e della diversità
  • favorire una cultura in cui le persone svantaggiate siano “soggetti di diritto”, protagoniste del cambiamento personale e sociale
  • dare ad ogni persona svantaggiata la possibilità di una integrazione basata sulla valorizzazione delle sue diverse abilità
  • fare uscire dalla “riserva” persone e temi normalmente relegati in recinti e dar loro un’adeguata visibilità.

Le attività strategiche

  • Progettazione e gestione di servizi culturali, informativi, socio-educativi.
  • Conduzione di interventi di integrazione socio-lavorativa.
  • Realizzazione di prodotti specializzati che riguardino la documentazione, l’informazione e la comunicazione per una diffusione e diversa percezione dei temi sociali.

CALAMAIO

Il Progetto Calamaio nasce nel 1986 all’interno del Centro Documentazione Handicap di Bologna. La sua specificità è di essere ideato e progettato da animatori con disabilità.
La finalità a cui tende il Progetto Calamaio consiste nel contribuire alla presa di coscienza della propria identità da parte dei bambini e degli adulti – insegnanti e genitori – attraverso il confronto con l’alterità. La nostra proposta vuole stimolare lo sviluppo di un’identità critica attraverso il dialogo e l’incontro. Ci rivolgiamo dunque a chi sente il bisogno di promuovere, oltre agli aspetti cognitivi dell’apprendimento, un’intelligenza di tipo relazionale, una scuola più «agita», capace di fondare la sua pratica sulle esperienze e sui vissuti dei bambini e, in base a questi, ricercare differenti modalità didattiche tali da permettere a ciascuno di accedere alle conoscenze percorrendo la strada a lui più congeniale.
Non mancano a questo proposito gli stimoli al coinvolgimento della creatività, del corpo e delle emozioni.
L’attività è svolta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e con il sostegno di Enti Locali, scuole, cooperative e associazioni.