Si chiama Toy theatre il teatrino di carta in miniatura tanto amato nell'Inghilterra Vittoriana. Venduto come giocattolo all'uscita dalle sale, nei chioschi, in occasione di compleanni, celebrazioni e festività familiari, questo gioiellino di carta era apprezzato all'unanimità da grandi e piccoli. Fiabe, opere teatrali, poemi epici, romanzi, erano materia fatastica per partire da storie note fatte per essere reinventate o, a seconda dei gusti, riproposte con fedeltà o minute variazioni sul tema per un pubblico esperto in materia e in trepida attesa. Tra queste anche il ciclo di Cenerentola, nelle sue più raffinate versioni dai Grimm a Perrault.
Osservandoli, uno degli aspetti più interessanti di questi teatrini ci è parsa la mobilità dei personaggi che li compongono, personaggi da ritagliare e svincolabili, volendo, dal resto della scena e del contesto.
La Cenerentola della Compagnia Factory Transadriatica/Elektra/Tir Danza,ci ha fatto toccare con mano che ribaltare le nostre visioni è possibile, ribaltando prima di tutte le icone e le rappresentazioni bloccate nelle forme del nostro guardare. Ma chi ci insegna come e che cosa guardare?
La versione della Compagnia Factory, raccontano gli attori, ci introduce alla fiaba riprendendo alcuni aspetti della versione originaria dei fratelli Grimm, per poi inventarsi qualcosa di nuovo e spingerci a fare lo stesso. E così, tra risate e effetti speciali anche ciò che chiamiamo diverso è diventato normale, o meglio ha cominciato ad esistere, rimanendo semplicemente se stesso. Sarà forse per questo che, nonostante lo stupore e i "bleah" iniziali non è mai mancato il tifo, tra i bambini, per il goffo principe e per la matrigna, un uomo vestito da donna, sui trampoli, cattivissima ma adorata da tutti…Senza di lei, ci siamo detti, questa fiaba non sarebbe mai stata scritta.
Ispirati dallo spettacolo e dal Cinderella toy theatre abbiamo così immaginato di "liberare" i nostri personaggi intrappolati nei ruoli e nelle caratteristiche della fiaba classica…Se le sorellastre, il re, Cenerentola, la matrigna e il principe avessero potuto dire la loro o fare altro, che cosa sarebbe successo? Dove li avremmo incontrati, con chi, con quali ruoli, caratteri e passioni?
Ecco qualche ipotesi sui loro pensieri segreti tratti dalle fiabe di Lorella, Tiziana e Mattias:
CENRENTOLA: "Ma chi me lo fa fare di ballare questa lagna…Ho il latte alle ginocchia, io vorrei fare la deejay e mettere su della musica da discotesca,…Così sì che si balla!"
"Vorrei uscire da qui con Anastasia e Genoveffa per andare al bar divertici o riprendere finalmente in mano la nostra batteria…"
LA MATRIGNA: "Ah…io che volevo fare l'insegnante con i bambini…Invece mi devo cuccare queste tre adolscenti…Tre, dico, tre in età da marito, ditemi voi, chi non impazzirebbe?"
ANASTASIA: "Un giorno sarò una pittrice famosa e esporrò i miei quadri in un museo…No, non ho tempo per i mariti io"
GENOVEFFA:" Di qui e di là, che cosa c'è oltre quell'albero? Questo regno mi sta stretto…Non ho ancora visto un bel niente, sempre chiusa in questa casa costretta a guardare cosa fa o non fa Cenerentola…Io voglio fare l'esploratrice…Conoscere il mondo, visitare altri regni!"
IL PRINCIPE: "Ancora con sta' storia del ballo con gente che non conosco, lasciatemi in pace, io ho già la mia moto!"
Il RE: "Una vita di cene di rappresentanza…Ora sono vecchio e mi chiedo: tra miei sudditi chi mi è davvero amico?"
LA FATA: "Avrei proprio voglia di un bel risotto con la zucca…"
Un piccolo gioco, care maestre, che vi suggeriamo di riproporre anche in classe con altre fiabe e dopo la visione di altri spettacoli…Ne usciranno delle belle…
Grazie a Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno per l'ospitalità!