Uno strano animale chiamato spirito…

Quello che mi porto dietro da questo spettacolo è più di qualsiasi altra cosa un'emozione molto personale, nata dalle continue magie e sorprese che ci ha regalato la tecnica del teatro d'ombre di Teatro Gioco Vita, insieme a un po' di commozione, che qua e là durante lo spettacolo si è impossessata di me, tanto era forte il senso di conivolgimento dei bambini in platea e il brivido un po' cupo di quest'atmosfera sognante e quasi sospesa dal mondo.

Prima di assistere a Cane  Blu non m'intendevo molto di tecniche e a dire il vero, nonostante ne abbia una anch'io, neppure di ombre…Ora però ne so qualcosa in più e mi sono accorta che in questo spettacolo nulla, ma proprio nulla, viene lasciato al caso. Le attrici visibili sul palco con le loro sagome-burattino, le lampade colorate, la musica dolce e rilassante…un grande ammasso di figure e di forme per rendere i bambini il più possibile complici di questa storia fantastica e, a dire il vero,  qualche volta a mio parere anche un po' triste.

L'amicizia, la paura del buio e della solitudine, il desiderio di crescere e di prendere le distanze dalle decisioni dei genitori sono stati infatti i temi di cui lo spettacolo ci ha parlato.

Cane Blu vuole affrontare con poesia le paure dell'infanzia, per cercare di trasformare le sue ombre in luci e sfumature che ancora non conoscevamo.
Per questo, durante tutta la rappresentazione, non ho potuto evitare di osservare le reazioni dei più piccoli…

Alcuni bambini piangevano. Molti erano incantanti e allo stesso modo spaventati. Le immagini della disegnatrice Nadja sono molto forti, diverse dalle illustrazioni per bambini cui siamo abituati. Ho letto che alcuni critici proprio per questo le hanno definite "espressioniste"…

Ecco allora che, a tratti, un po' di malinconia invadeva lo spazio e lo stesso Cane Blu, nella sua imponente grandezza, trasmetteva un senso di inquietudine pur essendo una figura positiva.

In questo senso lo spettacolo, che personalmente non consiglierei ai bambini sotto i tre anni, è riuscito senza dubbio nel suo intento, coinvolgendoci in quell'atmosfera ambigua di ansia, desiderio e sorpresa propria dell'infanzia, che ancora ci colpisce intimamente, perché parte del nostro essere umani.

Ciascuno, tra gli spettatori, grandi o piccoli che fossero, ne sono certa, ci avrà visto qualcosa di soltanto suo.

Io non dimenticherò mai quando il nostro amico Cane Blu ha incontrato nel bosco quell'animale strano che era lo spirito…

Tiziana Ronchetti