Il diritto a leggi fantastiche

“Entrare a New York su un cavallo bendato, cantando tanti auguri a te, con quattro pagliacci canadesi”. Chi lo farebbe mai? Eppure questa regola, o meglio, questa nuova legge, è arrivata a sorpresa ne La Repubblica dei bambini, provocatoria e irriverente, gettando scompiglio tra tutte le altre. Leggero, come una ventata di aria fresca che sparpaglia le carte, questo diritto così speciale è stato accolto dai bambini con un entusiasmo che mi piace definire “globale”, perché li ha messi davvero d'accordo tutti e quattrocento e perché, in fondo, voglio pensare possa farlo anche in tutte le altre parti del mondo.

Dopo un susseguirsi di diritti e doveri, divieti, obblighi e norme, indispensabili e necessari per una pacifica convivenza tra i cittadini di una seppur micronazione, scopriamo così che è vitale, anche per la nostra sopravvivenza, concederci qua e là uno spazio di follia, di avere regole come queste nel quotidiano per riportarci all’apertura, al pensiero divergente, alla spensieratezza e alle origini di un essere bambino che poi si farà persona adulta e cittadino.

Il regista Bertolt Brecht diceva che nonostante tutto, anche se il potere ce lo rende difficile, è impossibile uccidere il desiderio di felicità dell'uomo. In questo senso allora, è proprio opportuno prendere esempio da questo spettacolo e da loro, dai nostri microcittadini della nostra micronazione e dire…Ma sì…entriamo pure a New York, a Canicattì, a Bogotà! Su un cavallo bendato, con quattro, ventiquattro, cinquantasei, milleduecentosei pagliacci canadesi, portoghesi, indiani e cinesi, cantando tanti auguri a te in tutte le lingue del mondo… solo così, allora, potremo dire di aver costituito una micronazione libera e democratica e forse anche un po' più felice! Emanuela Marasca